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Combattimenti estetici

Autore

Octave Mirbeau

1ª ed. originale

1993

Genere

Raccolta, saggio

Lingua originale

francese

Combattimenti estetici (“Combats esthétiques) è il titolo di due grossi volumi, a cura di Pierre Michel e Jean-François Nivet, usciti nel 1993, in cui sono raccolti gli articoli dedicati, da Octave Mirbeau, alla pittura e alla scultura, durante la sua carriera di giornalista influente, capace di scuotere la reputazione di artisti affermati e di consacrare la fama di artisti sconosciuti che investono gli oggetti di uno sguardo nuovo.

Edizione e traduzioni

* In francese, i due volumi, di 521 e 640 pagine, sono stati pubblicati nel 1993 dalle edizioni Séguier.

* In italiano, due piccoli volumi, estratti dai Combats esthétiques, sono stati pubblicati da Castelvecchi all’occasione della commemorazione internazionale del centesimo anniversario della morte dello scrittore :

- Passioni e anatemi, Cronache d'arte, Roma, Castelvecchi, coll. “Cahiers”, febbraio 2017, 93 pagine. Traduzione di Massimo De Pascale. Si tratta delle Notes sur l’art, pubblicate nel quotidiano La France nel 1885.

- Rodin, Roma, Castelvecchi, novembre 2017, 58 pagine. Traduzione di Massimo De Pascale. Raccolta delle cronache dedicate ad Auguste Rodin.

Le sue passioni

Auguste Rodin, La Porta dell’Inferno (Musée Rodin),
di cui Mirbeau ci ha lasciato la prima descrizione nel febbraio 1885

Accanito sostenitore quasi ufficiale di Claude Monet e di Auguste Rodin, ai quali consacra numerose cronache e che contribuisce più di ogni altro a far passare, in venti anni, da una modesta notorietà alla gloria e alla consacrazione, proclama il genio di Vincent van Gogh, di Paul Cézanne e di Camille Claudel, canta Edgar Degas e Auguste Renoir, rende omaggio a Whistler, Eugène Carrière e a Jean-François Raffaëlli, promuove Maxime Maufra, Constantin Meunier e Aristide Maillol.

 

belle Ile en mer

Claude Monet, Belle-Ile

Le sue esecrazioni

L'autore de L'Abbé Jules (Il Reverendo Jules) ridicolizza invece, da un lato, i simbolisti, i prerafaelliti, « larvisti » e altri « cabalisti » ed ogni artista che non rispetta o tradisce la natura; e dall'altro, gli accademici, i fabbricanti di tele dipinte, gli industriali di statuaria; i suoi zimbelli sono Alexandre Cabanel, William Bouguereau, Édouard Detaille, Carolus-Duran, Benjamin-Constant, Denys Puech…

Édouard Detaille, Le Rêve, pittura patriotica ridicolizzata da Mirbeau

Il dovere del critico

Ostile al sistema dei Salons e all'intervento dello Stato livellatore nel campo delle belle arti, poiché egli vuole che i pittori impressionisti possano continuare a lavorare malgrado l'ostracismo dei Salons ufficiali. In realtà il mercantilismo in arte gli sembra particolarmente pericoloso poiché tende a sua volta a soffocare i veri talenti e le voci originali non redditizi.

Il suo dovere di critico non è di analizzare ed interpretare le opere, un esercizio che gli sembra vano e arbitrario, ma semplicemente di far condividere ai suoi lettori i suoi entusiasmi e le sue esecrazioni, nella speranza di permettere ad alcuni artisti innovatori di farsi conoscere e di vivere a pieno la loro arte, naturalmente senza farsi alcuna illusione sugli uomini e sul sistema educativo. Mirbeau dunque è innanzitutto un portavoce che fa dell'emozione estetica, particolarmente soggettiva, il criterio dei suoi giudizi, sempre contrario alle minacce dello snobismo.

Citazioni

  • « Un pittore che è stato solo uno scrittore sarà soltanto la metà di un artista. » (21 marzo 1885)

  • « Si può dire di lui Claude Monet che ha veramente inventato il mare, perché è il solo che l'abbia capito e concepito e fatto vedere con i suoi aspetti mutevoli, con i suoi grandiosi ritmi, il suo movimento, i suoi infiniti riflessi e continuamente rinnovati. » (13 maggio 1887)

  • « Ogni volta che apprendo che un artista che amo, che uno scrittore che ammiro sono stati decorati, provo un penoso sentimento e mi dico subito : Che peccato ! » (16 gennaio 1888)

  • « Il critico è, in generale, un signore che, che non avendo potuto creare un quadro, una statua, un libro, un'opera teatrale, una partizione musicale, si decide alla fine a fare qualcosa, a giudicare periodicamente una di queste produzioni artistiche e perfino tutte allo stesso tempo ; essendo di una ignoranza notoriamente universale il critico è adatto a ogni esigenza e per non ha nessuna preferenza particolare. » (13 dicembre 1892)

  • « Ogni collettività si sforza a fare scomparire l'uomo di genio dall'umanità, non potendo ammettere che un uomo possa superare con la testa un altro uomo, e che ogni superiorità in qualsiasi settore sia una mostruosità, o comunque un crimine, insomma qualcosa di antisociale, un fermento anarchico. Vergogna e morte a chi ha una statura troppo alta ! » (12 luglio 1899)

  • « La verità è che non esiste arte più sana, arte più realmente, realisticamente pittrice di quella di Van Gogh... Van Gogh ha un solo amore: la natura ; una sola guida : la natura... Ha perfino quell'istintivo orrore di cui si compiacciono gl'impotenti. » (17 marzo 1901)

  • « Vogliamo che ci si mentisca, che ci si mentisca in tutto, continuamente, con il libro, con il teatro, con il discorso, il disegno, con il marmo e il bronzo. Ed è questa menzogna universale che chiamiamo ideale ! » (ottobre 1909)

  • « Quando sono triste, nulla mi fa ridere come pensare all'arte ufficiale, alle sue pomposità, alle sue opere ; è uno degli argomenti più meravigliosamente comici che esita al mondo : Ed è veramente inesaurabile ! » (19 marzo 1910)

Bibliografia e collegamenti esterni

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